Maggio 2012: durante un allenamento “collinare”
in quel di Medea da un gruppetto di compagni di corsa qualche metro più avanti
a me esce un’esclamazione chiara e decisa: “
prossima maratona a Firenze?? 25
novembre! Fatta!“. Valter, Massimiliano e Lamberto acconsentono subito senza
esitazione all’invito di Emanuele.” Figata!” Le rispettive dolci metà, per
qualche mezz’ora ancora, ignare della
tresca, si entusiasmeranno subito all’idea di una bella gita fuoriporta nella
romantica Firenze….giusto premio dopo alcuni mesi dediti
a sopportare le rispettive non sempre altrettranto dolci metà e supportare con
incitamenti, punti ristoro durante i lunghi, autonoma gestione della prole,
menù studiati ad arte pro preparazione.
L’appuntamento è per il 24 novembre in stazione a Cervignano per il treno
delle 08.53 direzione Venezia e prosecuzione
per Firenze su Frecciargento. Massi,
Romina, Lambi, Barbara, Monica, Valte (R), la piccola
Lucrezia, Grinta, Checa, Manu si
trovano per la vacanza organizzata e
caldamente consigliata da quest’ultimo. In stazione troviamo anche l’amico Ezio che si accinge a partecipare alla sua
ennesima maratona con una certa leggerezza di spirito; Lambi, Valte e Manu sono sereni e certi di aver fatto una
buona preparazione.
Il viaggio è decisamente confortevole, tuttosommato breve, la compagnia ottima! La piccola Lucrezia è la
nostra mascotte e ci intrattiene con
sorrisoni e discorsoni che , mamma
e papà a parte , non riusciamo totalmente a comprendere.
Arriviamo a Firenze freschi freschi
ed entusiasti per tutto quello che ci aspetterà: shopping, visita della città
alla scoperta degli scorci più caratteristici, bontà culinarie, la gara. La ns.
amica Nicoletta della reception è …non proprio così carina come ce
l’aspettavamo… con un certo affanno sbriga le pratiche di registrazione..forse
ha bisognio di un aiutino… ma alla fine ce la facciamo e ci ritroviamo attorno a
un’ invitante tavola calda.
Mentre nel pomeriggio noi dolci metà ci dirigiamo verso i mercatini nelle
vie piene zeppe di gente che passeggia, un mix di autoctoni, visitatori,
runners (la città è davvero vivace,
ricca, pulita ed affascinante), per Manu,
Lambi, Massi e Valte il programma
prevede ritiro pettorali e pacco gara presso il Marathon Expo; si respira già
un’atmosfera particolare preludio di ciò che li aspetterà allo start il giorno
dopo. Purtroppo Massi non può partecipare alla maratona per un problema accorso
al ginocchio quache settimana dopo l’iscrizione.
La sera ci ritroviamo tutti quanti per la cena al Papero Posso: il titolare
è un simpatico ex runner da 2h e 40 che ci intrattiene un pochino e fa un grande
imbocca al lupo ai corridori del giorno dopo. Inutile dire che non veniamo
delusi dalle aspettative del nostro palato: tagliate, grigliate, filetti e
patate arrosto, verdure alla griglia accompagnate da un “taiut di ros” rasserenano
tutti. Durante la cena vengono impartite istruzioni “tedesche” su
posizioniamenti ottimali che noi
accompagnatrici dobbiamo tenere - rigorosamente
dalla parte sinistra – al 5°, 15° e 35° km con tanto di segnalazione su cartina
e ora indicativa passaggio. Al 35° km
c’è il rifornimento honey per Manu.
Il mattino seguente, come da
prevista tabella di marcia, ci ritroviamo fuori all’albergo per la foto di rito
e relativi in bocca al lupo di noi mogli.
Alla partenza delle 09.20, 9800 iscritti e 9°C ventilati; a vedere dalla foto, temperatura non
sufficientemente confortevole per i ns
corridori….
Le postazioni di “avvistamento” definite la sera prima sono facili da raggiungere ; c’è pure il bus sightseen che anima l’atmosfera con un
complesso che suona al piano superiore e segue con varie tappe il percorso; nugoli di gente con striscioni al lati della
strada in attesa del passaggio dei corridori. Al primo passaggio Lamberto è qualche
minuto avanti a Valter e Manu: sono tutti allegri; al secondo pure; i ragazzi
sono in forma e sorridenti
per lo scatto della foto. Ci rassicuriamo e ci accingiamo a cambiare la
postazione posizionandoci oltre il 35° ,verso
il 36°. Nel frattempo l’energico Grinta, si sciroppa una mezza
dribblando la folla e dando incitamento ai ns. amici.
Ormai l’adrenalina ha preso anche noi: neanche una pisciatina o un caffè al
bar, ma lì incollate al bordo della
strada fissando ogni corridore nella
speranza di riconoscere in ciascun volto quello dei nostri eroi mentre Luky legata al passeggino chiede
insistentemente di mangiare….l’attesa
nell’aspettare il papà Walter le mette un certo appetito!!
Al 36° il primo a passare è nuovamente Lamberto ma le parole che gli escono dalla
bocca sono inconsuete “basta, basta,” e l’espressione di sofferenza ci fa
capire che qualcosa non sta andando per il verso giusto..mentre Barbara lo
accompagna per 50 metri
incitandolo a tenere duro. Rimaniamo in silenzio qualche secondo..se l’uomo
scultureo qual’ è il Mito ha mostrato segnali visibili di cedimento chissà cose
ne sarà del seguito…; passa qualche minuto e Valter ci passa sotto il naso
quasi inaspettatamente - una rimonta
incredibile – senza tante smorfie prosegue sul percorso accelerando il
ritmo. Intanto preparo il miele per Manu
il quale si fa desiderare al passaggio..purtroppo una contrattura al 21esimo lo
fanno camminare a tratti e corricchiare. -“No dai non mollare” - lo
incito quando arriva, sicura che la può finire. Mentre ci accingiamo a
raggiungere il traguardo anticipandoli attraverso una scorciatoia, ci scambiamo
l’un l’altra delle parole rassicuranti nonostante le nostre faccie abbiamo assunto una strana aria di preoccupazione
mista a telepatica sofferenza: “io o sufris cun lui”, dice Barbara.
Al traguardo Valter è la nostra sorpresa: “sono una bestia!” (ora lo può ripetere più che mai); Lamberto
lo segue di qualche minuto un tantino provato dallo squaraus che lo ha colpito
durante il tragitto, mentre per Manu la corsa finisce in albergo, impossibilitato a
proseguire dopo il 38° e definitivamente rassegnato all’idea di dover
rinunciare al traguardo.
Verso le 15.00 la città inizia a
riprendere lentamente il suo ritmo e noi
ci infiliamo agli uffizi per una visita culturale….per qualcuno il maggior
punto d’interesse, a dir il vero, sono
state le panchine delle varie sale!!!!
Le restanti ore fino a mezzogiorno
del giorno seguente le trascorriamo per le vie del centro, nei maggiori punti
d’interesse e nelle tipiche osterie: shopping e cibo sono stati per alcuni consolazione per una prestazione
non secondo le aspettative, per altri, giusto premio per una prestazione
appagante.
..arrivederci a Roma 2013?